2019

 TUTTO PER BENE – ATTI UNICI  di Luigi Pirandello
(Pirandelliana – Roma – Giardino della Basilica di S.Alessio all’Aventino, 9 luglio – 4 agosto)
NATALE IN PIAZZA di Henri Ghéon
(Roma – Basilica di S.Alessio all’Aventino, 18-21 dicembre)

 


 


 

PIRANDELLIANA 2019 (XXIII Edizione)
dal 9 luglio al 4 agosto

TUTTO PER BENE
(in scena il martedì, il giovedì e il sabato ovvero il 9, 11, 13, 16, 18, 20, 23, 25, 27 e 30 luglio – l’ 1 e 3 agosto)

L’ALTRO FIGLIO, MALE DI LUNA, NOTTE, L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA, ALL’USCITA
(in scena il mercoledì, il venerdì e la domenica ovvero il 10, 12, 14, 17, 19, 21, 24, 26, 28 e 31 luglio – il 2 e 4 agosto)

Regia di Marcello Amici

Giardino della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino – Piazza S. Alessio 23, Roma


 

Dal 1997 nel Teatro Romano di Ostia Antica, poi dal 1999 – organizzata dalla Compagnia Teatrale La bottega delle maschere diretta da Marcello Amici – Pirandelliana è stato sempre uno degli eventi  più apprezzati dell’Estate Romana. Oltre 106.000 gli spettatori!

Negli anni, l’aria che si è respirata nella rassegna non è mai stata raddensata, austera, severa, ma sempre ironica tragedia e commedia tragica. È stato teatro pirandelliano!

Il Giardino di Sant’Alessio è uno degli spazi più intensi dell’Aventino, si affaccia come un solenne balcone sulla Città. È un luogo antico e giovane, silenzioso, intenso, il più elegante dell’Estate Romana.

Il teatro di Marcello Amici ha una sua unicità, contiene sempre il gusto e il sapore  del teatro nel tetro, ovvero lo svolgimento di quella convenzione che è sempre sottesa al teatro di Pirandello, per cui lo spettatore sa che sul palcoscenico si verifica una finzione e tuttavia, proprio per il suo ruolo di spettatore, è tenuto a crederci. L’attore recita, finge dunque, ma dev’essere creduto dallo spettatore, perché dice parole mai udite prima.

Il cartellone di Pirandelliana 2019 conterrà Tutto per bene, in scena il martedì, il giovedì, il sabato; L’altro figlio, Male di luna, Notte, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita, il mercoledì, il venerdì, la domenica.

In principio era la novella…


Il botteghino apre alle ore 20

Ingresso € 18,00 (ridotto € 15,00)

Inizio spettacolo ore 21.15
Fine spettacolo ore 23.15

Servizio bar – Parcheggio facile

Informazioni e prenotazioni: 06-51955055 e 331-5790892


 

TUTTO PER BENE

 

Tutto per bene è una commedia di Luigi Pirandello tratta dall”omonima novella pubblicata nel 1906. Fu messa in scena per la prima volta al Teatro Quirino di Roma il 2 marzo 1920 con la Compagnia di Ruggero Ruggeri.

Martino Lori ha sempre ignorato il tradimento della moglie morta, ormai, da sedici anni e ignora di non essere il padre di Palma. Tutti, intorno a lui, hanno sempre pensato il contrario: Martino, dicono, ha accettato di rappresentare la commedia per sfruttare la situazione.

L’uomo apprende dell’infedeltà della moglie proprio dalla figlia o meglio, da colei che fino a quel momento ha creduto sua figlia. Esplode in Martino un’ansia di ribellione e vendetta, il suo sdegno chiede in qualche modo giustizia: ma chi potrebbe credere alla sua angoscia per un’offesa recatagli tanti anni prima?

Non si vendicherà, tutto si accomoderà, tutto si concluderà nel migliore e più beffardo dei modi: continuerà a comportarsi, stavolta veramente consapevole, come prima. Tutto per bene!


 

ATTI UNICI

L’ALTRO FIGLIO

L’altro figlio è un atto unico tratto dall’omonima novella del 1905. Fu rappresentato al Teatro Nazionale di Roma il 23 novembre del 1923 ad opera della Compagnia Raffaello e Garibalda Niccòli.

Protagonista è una donna anziana, Maragrazia che ha due figliacci emigrati in America. Ad ogni partenza degli emigranti la donna diventa l’interprete di un rituale grottesco, la stesura di una lettera che non sarà mai consegnata ai suoi figli, a Rosario di Santa Fè. Nel paese vive un altro figlio della donna che vorrebbe prendersi cura di lei. Quel figlio è il frutto di uno stupro subito da un brigante che le uccise il marito. La donna sa che quest’altro figlio non voluto meriterebbe almeno lo stesso affetto che lei riserva agli ingrati figli lontani. Non posso, è tal quale suo padre, finanche nella voce, dice Maragrazia, non sono io! È il sangue che si ribella!

MALE DI LUNA

Male di luna è una novella di Luigi Pirandello, pubblicata nel 1913 sul Corriere della Sera e inserita poi tra le Novelle per un anno nel volume Dal naso al cielo. La bottega delle maschere, per la prima volta, la mette in scena. È una novità assoluta.

Un contadino, Batà, è affetto da licantropia. Sidora, la giovane moglie ignara della malattia, rimane atterrita dalla prima crisi a cui assiste in una notte di luna piena. Corre sconvolta dalla madre che, per convincerla a ritornare dal marito, le promette di starle vicina in tutte le notti di luna piena, assieme al giovine cugino Saro di cui Sidora è ancora innamorata.

NOTTE

È una novella. Fu pubblicata il 1 agosto 1912 sul Corriere della Sera. È inserita nella raccolta “L’uomo solo”.
Un uomo e una donna desertati dalla vita s’incontrano nella notte…
– Noli, non cantate più?
– Io… cantare?
– Ma sí, voi cantavate, un tempo, nelle belle notti… Non vi ricordate più, a Matera? Cantavate… Vi ricordate, Noli?
Tacquero. La fresca, placida tenebra, trapunta da tante stelle avvolgeva il loro cordoglio…
Si racconciò con le mani i capelli sulla fronte e disse, sorridendo, al Noli:
– Chi sa che faccia avrò, caro amico, non è vero?
E si allontanò nella notte.

L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA

L’uomo dal fiore in bocca. L’atto unico fu rappresentato per la prima volta il 24 febbraio del 1922 al Teatro Manzoni di Milano. Pirandello aveva tratto il testo teatrale da una sua novella intitolata La morte addosso.

Nella notte, un uomo parla con un passeggere che ha perduto il treno; gli racconta del suo aggrapparsi alla fantasia, come un rampicante attorno alle sbarre di una cancellata. Spiega come si confeziona un pacchetto, lo ha visto fare tante volte dai giovani commessi di negozio. Descrive le sale d’aspetto dei medici dove i clienti sono in attesa del loro consulto. Insorge contro la moglie che lo sta seguendo a distanza, nascondendosi dietro gli angoli delle case. All’improvviso, dice che gli è spuntato in bocca un fiore che ha un nome dolcissimo, più dolce di una caramella. Si chiama epitelioma

ALL’USCITA

All’uscita è una breve commedia in un atto unico scritta nell’aprile del 1916. Inizialmente l’opera, definita dallo stesso Pirandello mistero profano, non era destinata ad essere rappresentata, era stata pensata per la narrazione. Fu invece messa in scena per il suo contenuto altamente drammatico il 29 settembre del 1922 al Teatro Argentina di Roma per l’allestimento della Compagnia Lamberto Picasso.

L’autore immagina l’incontro, all’uscita di un cimitero, di alcuni morti che, lasciato nella tomba il loro ormai inutile corpo, prima di scomparire del tutto, ancora per un po’ consistono nell’apparenza che ebbero. A tenerli legati in qualche modo alla vita è un desiderio, un sentimento, la ricerca di una risposta.